La zakat (quella obbligatoria, altresì a volte altrove chiamata "la decima") si paga sia sul risparmio, sia su alcuni possedimenti, sia su, ad esempio l'oro (gioelli), ma in ambito lavorativo si paga solo sull'utile e non, ad esempio, sull'utile speso, ad esempio in stipendi per i lavoratori.
Quindi può essere richiesta anche sulla prima casa, volendo, anche se per dare una risposta più esauriente su questo bisognerebbe analizzare attentamente tutte le legislazioni dei paesi islamici, che sono diverse l'una dall'altra e quindi interpretano la zakat in modo diverso.
Quindi si, se hai un risparmio di
100
il primo anno paghi il 10% di zakat
100 - 10 = 90
il secondo anno sarà
90 - 9 = 81
e così via,
ed in un certo numero di anni che puoi metterti a contare da solo portando fino in fondo questa operazione, arriverai, effettivamente pressoché a zero.
Se invece spendi il denaro e lo investi in attività produttive è chiaro che spendendolo non pagherai zakat sullo speso.
Se metto da parte 100
ma nello stesso anno
spendo 50
pagherò una zakat sul rimanente 50
quindi pagherò 5.
Il senso della zakat è che denaro e possedimenti non siano bloccati ed inutilizzati.
In pratica i beni devono circolare.
Quando non puoi più lavorare, i tuoi figli hanno l'obbligo di mantenerti, quindi guadagneranno 100
ma spenderanno per il tuo mantenimento e su quella spesa non pagheranno zakat.
A più persone dai in qualche modo da vivere meno zakat paghi.
Se invece tieni fermi i soldi in verità togli da vivere agli altri.
Il concetto è che è vero che paghi zakat ma anche che facendo circolare denaro e beni o benefici degli stessi ciò ti garantisce di avere sempre delle entrate.
Invece se tutti tengono fermo il denaro ed i beni, si crea denaro fermo e quindi disoccupazione che poi significa sfruttamento.
Disoccupati e sfruttati il giorno che tu ti impoverissi non potrebbero soccorrerti perché non producono zakat.
La zakat che dai è la stessa che ti fornisce una "assicurazione" di sopravvienza degna qualora qualcosa dovesse andarti male (es. una malattia invalidante).
Questo è il principio.
Poi nella realtà il funzionamento effettivo a pieno ritmo potrebbe anche non funzionare bene, non per errore del principo ma perché, si sà che spesso la gente non applica l'intero principio.
Come quando le nostre tasse (che, ti ricordo, a conti fatti rasentano il 50 per cento del reddito) vengono spese male e non ti ritornano in serivizi di assistenza medica e sociale in caso di bisogno, giustizia, istruzione, servizi pubblici, etc.
il 10 però, che assicura una congrua continua ricircolazione di beni e denaro è sicuramente meno del ns. 50 per cento di tasse.
Certo se sei musulmano, evidi la zakat, ti arricchisci e poi non provvedi ai membri della tua famiglia e comunità, mentre loro invece hanno vissuto osservando, questo crea dei problemi.
Chi non osserva danneggia gravemente.
Questo è il problema.
Dal punto di vista puramente economico e matematico però rifletti.
C'è la zakat, ed è il 10% e non il 50% delle nostre tasse.
Però è vietato il prestito ad interesse, cioè tu puoi comprarti una casa chiedendo un prestito, e restituendolo in un tempo stabilito senza interessi.
Mentre qui paghi il 50% di tasse invece del 10% e hai mutui ad interesse anche del 13%, così era fino a poco tempo fa, e in più c'è disoccupazione.
Invece se io, in un sistema islamico, oggi guadagno del denaro,
ad esempio 100, e te lo presto per comprarti casa,
è vero che non posso riscuotere un interesse da te,
ma allora perchè te lo dovrei prestare?
Semplice!
Perché sul denaro che è fuori cassa in prestito non pago zakat, la pagherò solo quando il denaro mi ritornerà.
Quindi se investo, dò lavoro, produco ricorcolo e faccio prestito di fatto diminuisco la mia zakat da un lato, e dall'altro mi procuro dei ritorni differiti nel tempo, denaro che mi ritornerà indietro quando non sarò più in grado di produrre e ne avrò bisogno (e in questo caso non sarà mai neanche nelle condizioni di richiedere zakat).
Morale della favola.
Se possiedi casa e non hai reddito non paghi zakat sul bene posseduto, perché non è una tassa che funziona come le nostre.
Se invece non possiedi casa e hai pochi soldi per comprarla chiederai e troverai un prestito e comprerai casa.
Sui soldi che guadagnerai, su quella parte con cui dovrai restituire il prestito, non pagherai zakat.
Ovvero si creano dei movimenti essenziali che, di fatto, diventano anche legittimamente "esentasse".
Non ci sono tasse di "passaggio" come da noi.
Ad esempio io guadagno e pago tasse, e se pago qualcosa a qualcun'altro, quello ripaga tasse.
quindi guadagno 10 e pago tassa al 50, mi restano 5.
con quei cinque facciamo finta che pago 2 a un tizio
ma su quel due lui paga il 50% e gli resta uno.
Invece in un sistema islamico
se io guadagno 10 e pago un altro 2
io pago zakat solo sull'8 che mi rimane
quindi pago 0,8 e mi resta 7,2,
e quello che prende due se se lo spende tutto per vivere non paga nessuna zakat!!! cioè non paga tasse per il solo fatto di aver guadagnato due, la paga solo se quel 2 era esuberante e ha messo da parte 1, e paghera su quell'1.
E c'è una differenza quantitiva enorme su quanto si prende l'esattore di tasse qui da noi e quanto si prende chi gestisce zakat in un sistema islamico.
Quindi si può lavorare anche un po' di meno
e avere più tempo libero per produrre ricchezza non tassata in casa, ad esempio farsi la marmellata da soli e non dover pagare l'IVA del 20% sulla marmellata come capita a noi, cioè 50% di tasse più 20% di IVA ad ogni scambio, che vuol dire un totale di 70%, più i servizi che dovrebbero essere gratuiti, invece, a pagamento e i prestiti ad interesse.
E' qui che non te la compri mai la casa!!!