LO STATUS DELLA DONNA NELL ISLAM, Di Jamal A.Badawi

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hayat_2alby
view post Posted on 20/1/2011, 23:14




Lo status delle donne nell’Islam - Di Jamal A.Badawi


Bismillah ar-rahman ar-rahem

In mezzo alle tenebre che hanno sommerso il mondo, la rivelazione divina è scesa nel largo deserto dell'Arabia con un messaggio fresco, nobile e universale per l'umanità:
Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne... (An-Nisa 4: 1)

Uno studioso che ha riflettuto su questo versetto afferma:
"Si ritiene che non vi è alcun testo, vecchio o nuovo, che si occupa dell'umanità della donna in tutti gli aspetti con tale brevità - stupefacente, eloquente, profonda e originale - come questo decreto divino (il Corano)."

Sottolineando questa concezione nobile e naturale, il Corano afferma:
Egli è Colui Che vi ha creati da un solo individuo, e che da esso ha tratto la sua sposa affinché riposasse presso di lei (in amore)... (Al-A'raf 7: 189)

È il Creatore dei cieli e della terra. Da voi stessi ha tratto le vostre spose... (Ash-Shura 42: 11)

Allah vi ha dato spose della vostra specie, e da loro vi ha dato figli e nipoti e vi ha concesso le cose migliori. Crederanno al falso e disconosceranno la benevolenza di Allah? (An-Nahl 16: 72)

Il resto di questo articolo delinea la posizione dell'Islam per quanto riguarda lo status della donna nella società nei suoi vari aspetti - spirituali, sociali, economici e politici.

1. L'aspetto spirituale (obblighi, doveri, riconoscimenti Religiosi)

Il Corano fornisce prove chiare che la donna è completamente equiparata con l'uomo al cospetto di Dio in termini di diritti e responsabilità.

Il Corano afferma:
Ogni anima è pegno di quello che ha compiuto. (Al-Muddathir 74: 38)

Afferma inoltre:
Il loro Signore risponde all'invocazione: “In verità, non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, ché gli uni vengono dagli altri... (Al’i-Imran 3: 195)

Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, sia credente e compia il bene. Compenseremo quelli che sono stati costanti in ragione delle loro azioni migliori. (An-Nahl 16: 97)

Quanto a coloro che, uomini o donne, operano il bene e sono credenti, ecco coloro che entreranno nel Giardino e non subiranno alcun torto, foss'anche [del peso] di una fibra di dattero. (An-Nisa 4: 124)

La donna, secondo il Corano non è accusata del primo errore di Adamo. Entrambi hanno sbagliato nella nella loro disobbedienza a Dio, entrambi si sono pentiti, ed entrambi sono stati perdonati.
Poi Iblîs (nome del diavolo) li fece inciampare e scacciare dal luogo in cui si trovavano. E Noi dicemmo: “Andatevene via, nemici gli uni degli altri. Avrete una dimora sulla terra e ne godrete per un tempo stabilito”. (Al-Baqara 2: 36)

Satana li tentò per rendere palese [la nudità] che era loro nascosta. Disse: “Il vostro Signore vi ha proibito questo albero, affinché non diventiate angeli o esseri immortali. E giurò: “In verità sono per voi un consigliere sincero”.Con l'inganno li fece cadere entrambi. Quando ebbero mangiato [dei frutti] dell'albero, si accorsero della loro nudità e cercarono di coprirsi con le foglie del Giardino. Li richiamò il loro Signore: “Non vi avevo vietato quell'albero, non vi avevo detto che Satana è il vostro dichiarato nemico?”” Dissero: “O Signor nostro, abbiamo mancato contro noi stessi. Se non ci perdoni e non hai misericordia di noi, saremo certamente tra i perdenti”. “Andatevene via - disse Allah - nemici gli uni degli altri! Avrete sulla terra dimora e godimento prestabilito. (Al-A’raf 7: 20-24)

In un versetto, infatti, Adamo in particolare, è stato accusato:
Ne mangiarono entrambi e presero coscienza della loro nudità. Iniziarono a coprirsi intrecciando foglie del giardino. Adamo disobbedì al suo Signore e si traviò. (Ta-Ha 20:121)

In termini di obblighi religiosi, come le preghiere giornaliere, il digiuno, la decima, e il pellegrinaggio, la donna non è diversa dall’uomo. In alcuni casi infatti, la donna ha alcuni vantaggi rispetto all'uomo. Ad esempio, la donna è esentata dalle preghiere quotidiane e dal digiuno durante il suo periodo mestruale e per un periodo di quaranta giorni dopo il parto. È inoltre esentata dal digiuno durante la gravidanza e quando lei allatta il suo bambino se vi è qualche pericolo per la sua salute o del suo bambino.

Per il digiuno obbligatorio (del mese di ramadan) lei può recuperare i giorni che ha perso quando può. Non deve compensare le preghiere perse per nessuna delle ragioni sopra riportate. Anche se le donne possono e potevano andare in Moschea durante i giorni del Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam), e hanno fatto anche la preghiera in congregazione del Venerdì – tutto questo è facoltativa per loro; mentre è obbligatorio per gli uomini (il Venerdì, e pregare negli altri giorni in Moschea).

Questo è chiaramente un tocco delicato degli insegnamenti Islamici perché sono rispettosi del fatto che una donna sta allattando il suo bambino oppure si deve prendere cura di lui e, quindi, può non essere in grado di andare alla moschea quando arriva il tempo delle preghiere.

Questi insegnamenti tengono conto dei suoi cambiamenti fisiologici e psicologici associati alle funzioni naturali del sesso femminile.


2. L'aspetto sociale

Come bambina e adolescente:
Nonostante l'accettazione sociale dell'infanticidio femminile tra alcune tribù arabe, il Corano proibì questa usanza, e lo ha considerato un crimine come qualsiasi altro omicidio.
E quando verrà chiesto alla [neonata] sepolta viva per quale colpa sia stata uccisa. (At-Takwir 81: 8-9)

Criticando l'atteggiamento di questi genitori che rifiutano le loro figlie, il Corano afferma:
Quando si annuncia ad uno di loro la nascita di una figlia, il suo volto si adombra e soffoca [in sé la sua ira]. Sfugge alla gente, per via della disgrazia che gli è stata annunciata: deve tenerla nonostante la vergogna o seppellirla nella polvere? Quant'è orribile il loro modo di giudicare. (An-Nahl 16: 58-59)

Oltre a salvare la vita della ragazza, per non farle subire ingiustizia e disuguaglianza, l'Islam richiede un trattamento gentile e giusto per lei. Tra i detti del Profeta Muhammad (sallAllahu alayhi wa sallam) a questo riguardo, sono le seguenti:
Chiunque abbia una figlia e non la seppellisce viva, non insulta lei, e non favorisce suo figlio più di lei, Dio lo farà entrare in Paradiso. (Ibn Hanbal, n.1957).

"Chi si prende cura di due ragazze, fino quando a raggiungono l'età adulta, lui ed io verremo cosi, nel Giorno della Resurrezione", e teneva le dita insieme." (Narrato da Muslim, 2631)
Una hadith simile tratta nello stesso modo colui che si prende cura di due sorelle. (Ibn-Hanbal, n. 2104).

Il diritto delle donne a cercare la conoscenza non è diversa da quella degli uomini. Il Profeta Muhammad (sallAllahu alayhi wa sallam) ha detto:
"Cercare la conoscenza è obbligatorio per ogni musulmano".(AlBayhaqi).
Per Mussulmani in questa frase viene inteso entrambi maschi e femmine.

Come moglie:
Il Corano indica chiaramente che il matrimonio è condivisione tra le due metà della società, e che i suoi obiettivi, oltre a perpetuare la vita umana, sono il benessere emotivo e l'armonia spirituale. Le sue basi sono l'amore e la misericordia.
Tra i versi più impressionanti nel Corano, riguardo al matrimonio è il seguente:
Fa parte dei Suoi segni l'aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono. (Ar-Rum 30: 21)

Secondo la Legge Islamica, le donne non possono essere obbligate a sposare nessuno senza il loro consenso.
Ibn Abbas (radiAllahu anhu) ha riferito che:
Una ragazza è venuta dal Messaggero di Allah, Muhammad (sallAllahu alayhi wa sallam), e ha riferito che suo padre l'aveva costretta a sposarla senza il suo consenso. Il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) le ha dato la scelta. . . (tra l'accettare il matrimonio o invalidarlo). (Ibn Hanbal n. 2469).

In un'altra versione, la ragazza ha detto:
"In realtà ho accettato questo matrimonio, ma ho voluto far sapere alle donne che i genitori non hanno il diritto (di forzarle a sposare un marito)" .(Ibn Maja, n.1873).

Oltre le altre disposizioni per la sua protezione, al momento del matrimonio è stato espressamente stabilito che la donna ha il pieno diritto del suo Mahr - di un regalo di matrimonio, che viene presentato da suo marito ed è incluso nel contratto nuziale, e che tale possesso non viene trasferito al suo padre o al suo marito.

Il concetto di Mahr nell’Islam non è un prezzo reale o simbolico per la donna, come è stato in certe culture, ma è piuttosto un dono che simboleggia amore e affetto.

Le regole per la vita matrimoniale nell'Islam sono chiare e in armonia con la natura onesta umana. Per quanto riguarda la fisiologia e la psicologia dell'uomo e della donna, entrambi hanno pari diritti e crediti nei confronti di l'un l'altro,ad eccezione di una responsabilità, quella della leadership (guida, comando). Questa è una questione che è naturale in ogni vita collettiva ed è coerente con la natura dell'uomo.

Il Corano dice:
Esse hanno diritti equivalenti ai loro doveri (simili a quelli degli uomini), in base alle buone consuetudini, ma gli uomini sono un grado sopra di loro (hanno maggior responsabilità). Allah è potente, è saggio. (Al Baqara 2: 228)

Tale grado è il Quiwama (mantenimento e protezione). Questo si riferisce alla differenza naturale tra i sessi che dà diritto al sesso debole di essere tutelato, protetto. Essa non implica alcuna superiorità o vantaggio di fronte alla legge.

Eppure, il ruolo di leadership dell'uomo in relazione alla sua famiglia non significa dittatura del marito sulla moglie. L'Islam sottolinea l'importanza di prendere consigli e di trovare un comune accordo nelle decisioni familiari. Il Corano ci dà un esempio:
E se, dopo che si siano consultati (marito e moglie), entrambi sono d'accordo per svezzarlo, non ci sarà colpa alcuna. (Al Baqara 2: 233)

Al di là dei suoi diritti basilari come moglie, viene il diritto che è sottolineato dal Corano ed è fortemente raccomandata dal Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam); trattarla cortesemente e avere buone relazioni.
Il Corano afferma:
Comportatevi verso di loro convenientemente. Se provate avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qualcosa in cui Allah ha riposto un grande bene. (An-Nisa 4: 19)

Profeta Muhammad (sallAllahu alyhi wa sallam) ha detto:
Il migliore di voi è il migliore per la sua famiglia (colui che si comporta nel modo migliore con la sua famiglia) e io sono il migliore tra voi per la mia famiglia.
I credenti perfetti sono i migliori nel comportamento e i migliori di voi sono coloro che sono i migliori per le loro mogli.(Ibn-Hanbal, n.7.396)

Molte donne sono venute dalle mogli del Profeta a lamentarsi dei loro mariti (per averle picchiate) - quei (mariti) non sono il meglio di te.
Siccome il diritto della donna di decidere riguardo il suo matrimonio è riconosciuto, così anche il suo diritto di cercare di porre fine a un matrimonio fallito è riconosciuto.
Per fornire la stabilità della famiglia, tuttavia, e al fine di proteggerla da decisioni affrettate prese sotto stress emotivo temporaneo, - si dovrebbero osservare certi passaggi e tempi di attesa dagli uomini e dalle donne che cercano il divorzio.
Considerando la natura relativamente più emotiva delle donne, una buona ragione per chiedere il divorzio deve essere portata davanti al giudice. Come l'uomo, tuttavia, la donna può divorziare dal marito senza ricorrere al giudice, se il contratto nuziale lo permette. Più in particolare, alcuni aspetti della Legge Islamica in materia di matrimonio e divorzio sono interessanti e meritano un trattamento separato.
Quando la prosecuzione del rapporto matrimoniale è impossibile per qualsiasi motivo, gli uomini vengono insegnati di cercare una fine gentile (graziosa, benevole) per esso.
Il Corano afferma a tal proposito:
Quando divorziate dalle vostre spose, e sia trascorso il ritiro, riprendetele secondo le buone consuetudini o rimandatele secondo le buone consuetudini. Ma non trattenetele con la forza, sarebbe una trasgressione e chi lo facesse, mancherebbe contro se stesso. (Al Baqara 2: 231)

Si può divorziare due volte. Dopo di che, trattenetele convenientemente o rimandatele con bontà; e non vi è permesso riprendervi nulla di quello che avevate donato loro, a meno che entrambi non temano di trasgredire i limiti di Allah... (Al Baqara 2: 229)

O credenti! Quando sposate le credenti e poi divorziate da esse senza averle toccate, non saranno obbligate a rispettare un periodo d'attesa. Date loro qualcosa e date loro grazioso congedo. (Al-Ahzab 33: 49)


Come madre:
L'Islam considera la gentilezza verso i genitori subito dopo il culto per Allah.
Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni: “Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori. Il destino ultimo è verso di Me. (Luqman 31: 14)

Abbiamo ordinato all'uomo la bontà verso i genitori: sua madre lo ha portato con fatica e con fatica lo ha partorito... (Al-Ahqaf 46: 15)

Ordinammo all'uomo di trattare bene suo padre e sua madre; e: “...se essi ti vogliono obbligare ad associarMi ciò di cui non hai conoscenza alcuna, non obbedir loro”. A Me ritornerete e vi informerò su quello che avete fatto. (Al-Ankabut 29: 8)

Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro “uff!” e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto. (Al-Isra 17: 23)

Un uomo venne dal Profeta Muhammad (sallAllahu alyhi wa sallam), chiedendo:
‘O Messaggero di Dio, chi tra la gente è il più degno (meritevole) della mia buona compagnia?’ Il Profeta (sallAllahu alyhi wa sallam) disse: ‘Tua madre.’ L'uomo disse: ‘Poi chi altro?’; Il Profeta (sallAllahu alyhi wa sallam) disse: ‘Tua madre.’L'uomo chiese: ‘Poi chi altro?’ Solo allora il Profeta (sallAllahu alyhi wa sallam) disse: ‘Tuo padre.’.(Al-Bukhari e Muslim).

È generoso (in carattere) chi è buono con le donne, ed è malvagio che le insulta."


3. L'aspetto economico
L'Islam ha decretato un diritto del quale la donna è stata privata sia prima che dopo l'Islam (anche oggigiorno), il diritto di proprietà indipendente. Secondo la Legge Islamica, il diritto della donna al suo denaro, immobili, o altre proprietà; è pienamente riconosciuto.
Tale diritto non subisce alcun cambiamento nel caso in cui lei è celibe o sposata. Lei mantiene il suo pieno diritto di acquistare,vendere, ipotecare o affittare qualcuna oppure tutte le sue proprietà. Non viene suggerito da nessuna parte nella Legge che una donna è meno importante (secondaria) solo perché è una femmina. Si osserva inoltre che tale diritto vale per le sue proprietà prima del matrimonio e dopo il matrimonio.
Per quanto riguarda il diritto della donna a cercare un lavoro si deve innanzitutto affermare che l'Islam considera il suo ruolo nella società come madre e moglie come il più sacro e il più essenziale.
Né il cameriere/a né il baby-sitter può eventualmente prendere il posto della madre come educatrice giusta, libera da complessità, e accurata nella crescita dei bambini. Un ruolo così nobile e vitale, che forma in gran parte il futuro delle nazioni, non può essere considerato come "inutile (ozio)".

Tuttavia, non vi è alcun decreto in cui l'Islam proibisce alla donna di cercare un lavoro ogni volta che c'è una necessità per esso, specialmente nelle funzioni che si adattano alla sua natura e in cui la società ha molto bisogno di lei. Esempi di queste professioni sono: l’infermieria, l'insegnamento (specialmente per i bambini), e la medicina. Inoltre, non vi è alcuna restrizione nel trarre beneficio da una donna che ha un talento eccezionale in qualche campo (a meno che il campo non sia proibito dalla Shari’ah, come musica, disegno di creature con l’anima ecc). Anche per la posizione di giudice, dove ci può essere una tendenza che dubita l’idoneità della donna per il posto a causa della sua natura più emotiva, troviamo tra i primi studiosi Musulmani come Abu Hanifa e At-Tabary che sostenevano che non c'è nulla di male in questo.

Inoltre, l'Islam ha stabilito per la donna il diritto di eredità, dopo che lei stessa era un oggetto di eredità in alcune culture.
La sua quota è tutta sua e nessuno può pretendere, incluso suo padre e suo marito.
Agli uomini spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti; anche alle donne spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti stretti: piccola o grande che sia, una parte determinata. (An-Nisa 4: 7)

La sua parte nella maggior parte dei casi è la metà della parte dell'uomo, senza alcuna implicazione che lei vale la metà dell’uomo!
Sembrerebbe molto incoerente dopo le prove schiaccianti del trattamento equo della donna nell'Islam, che abbiamo discusso precedentemente, per fare una simile conclusione. Questa variazione nei diritti di eredità è coerente con le variazioni delle responsabilità finanziarie dell'uomo e della donna secondo la Legge Islamica.
L'uomo nell'Islam è pienamente responsabile del mantenimento della moglie, dei suoi figli, e in alcuni casi dei suoi parenti (familiari) bisognosi, specialmente le femmine.
Questa responsabilità non è né derogabile né riducibile a causa della ricchezza della moglie oppure a causa dei guadagni della moglie dal lavoro, affitto, o qualsiasi altro mezzo legale. La donna, d'altro canto, è molto più sicura finanziariamente ed è molto meno gravata di eventuali reclami sulla sua proprietà (possesso). I beni che lei aveva prima del matrimonio non si trasferiscono al marito e lei continua a mantenere anche il cognome da ragazza (quello prima di sposarsi).

Lei non ha l'obbligo di spendere per la sua famiglia dalle sue proprietà o dal reddito che lei potrebbe guadagnare dopo il matrimonio. Lei ha diritto del "Mahr", che prende dal marito al momento del matrimonio. Se lei si divorzia, si può ottenere un assegno alimentare al suo ex-marito.
Un esaminazione della Legge sull'eredità nel quadro generale della Legge Islamica rivela non solo la giustizia, ma anche l'abbondanza di compassione per la donna.


4. L'aspetto politico
Qualsiasi investigazione fatta onestamente sugli Insegnamenti dell’Islam o – nella storia della Civiltà Islamica troverà sicuramente una chiara evidenza della parità tra l’uomo e la donna, in ciò che noi oggi chiamiamo “diritti politici”.
Questo include il diritto di elezione e la nomina a cariche politiche. Esso comprende anche il diritto della donna a partecipare negli affari pubblici. Sia nel Corano e nella storia islamica troviamo esempi di donne che hanno partecipato in dibattiti seri e argomentati anche con il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) stesso:
O voi che credete, quando giungono a voi le credenti che sono emigrate, esaminatele; Allah ben conosce la loro fede. (Al-Mumtahina 60: 10)

O Profeta, quando vengono a te le credenti a stringere il patto, [giurando] che non assoceranno ad Allah alcunché, che non ruberanno, che non fornicheranno, che non uccideranno i loro figli, che non commetteranno infamie con le loro mani o con i loro piedi e che non ti disobbediranno in quel che è reputato conveniente, stringi il patto con loro e implora Allah di perdonarle. Allah è perdonatore, misericordioso. (Al-Mumtahina 60: 12)

Durante il Califfato di ‘Umar Ibn al-Khattab, una donna ha discusso con lui nella moschea, ha dimostrato il suo punto, e lo fece dichiarare in presenza delle persone:
"La donna aveva ragione e ‘Umar aveva sbagliato".

Anche se non menzionato nel Corano, in un hadith del Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam), viene dichiarato che la donna non è eleggibile nella carica di capo di stato. Hadith viene tradotto cosi:
"Un popolo non prospererà se lascia che una donna diventi il loro capo"
Questa limitazione, tuttavia, non ha nulla a che fare con la dignità della donna o con i suoi diritti. Si tratta piuttosto, della naturale differenza della costituzione biologica e psicologica degli uomini e delle donne.

Secondo l'Islam, il capo dello stato non è una semplice polena (una statua). Egli conduce (governa) la gente nella preghiera, soprattutto i venerdì e nelle festività (la donna non può condurre la preghiera se dietro di lei ci sono anche uomini a pregare);
egli è costantemente impegnato nel processo decisionale relativo alla sicurezza e al benessere del suo popolo. Questa posizione esigente, o un’altra simile ad essa, come il Comandante dell'Esercito, è generalmente incompatibile con la fisiologia e psicologia della donna in generale.

È un fatto medico che durante i loro periodi mensili e nel loro gravidanze, le donne subiscono vari cambiamenti fisiologici e psicologici. Tali cambiamenti possono verificarsi durante una situazione di emergenza, influenzando la sua decisione, senza considerare lo sforzo eccessivo che si produce. Inoltre, alcune decisioni richiedono un massimo di razionalità e un minimo di emotività - un requisito che non coincide con la natura istintiva delle donne.
Anche in tempi moderni, e nei paesi più sviluppati, è raro trovare una donna nella posizione di capo dello stato, un comandante delle forze armate donna, oppure anche un proporzionato numero di rappresentanti femminili nei parlamenti, o organismi simili. Non si potrebbe attribuire questo all'arretratezza delle varie nazioni o alla limitazione costituzionale per quanto riguarda il diritto della donna di essere in tale posizione come capo di stato oppure come membro del parlamento (inoltre c’è anche il mescolamento dei sessi in parlamento).
È più logico spiegare la situazione attuale in termini di differenze naturali e indiscutibili tra l’uomo e la donna, differenza che non implica alcun "supremazia" di uno rispetto all'altro.
La differenza implica piuttosto il ruoli "complementari" di entrambi i sessi nella vita.
 
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sweet desirè
view post Posted on 21/1/2011, 22:20




bellissimo articolo hayat!!
 
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1 replies since 20/1/2011, 23:14   458 views
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